mardi 1 décembre 2015

Laura Pugno

Di bianco in bianco                         


ritorna,
dove non c’è stagione ma solo inverno,
sceglie sul greto del fiume
la sua forma

di bianco in bianco, e a volte
lacerando
*

prende anni, poi accade,
lo vedi in questa mattina di dicembre,
guardi e guarderai,

poi la sciarpa e le braccia che gelano. Nessuno
è sceso sulle piste,
c’è nebbia fino alle forme più piccole, il disgelo
*

in calma
compi tutti i gesti,
ricordi chi hai visto nel compierli

è tanto tempo,
da tanto tempo accade,

le loro mani sono passate nelle tue, i loro capelli
*

dov’era il bianco sulle dita,
o tra le clavicole
la pelle più chiara. Andranno avanti,
si farà sera

una volta e un’altra, le notti in cucina
e tutto quello che è animale è

vivo, è vivo

mercredi 7 octobre 2015

Albinati

Acciaio e oro

Mentre picchietto sulla tastiera luccica al mio polso
il Rolex acciaio e oro di mio nonno, il fascio
suicida. Le ore vi sono quasi illeggibili.
Era allacciato al suo, di polso, quando precipitò
nella tromba delle scale dal corrimano nero
e luttuoso come la sua fede politica:
i cui valori in definitiva, più che crederci
con convinzione razionale, egli incarnava
per una questione di nervi, uno scatto di umore
in fondo al suo cuore oscuro e torturato.

Sei piani di volo. Nessuno vide, però il tonfo
quello fu avvertito in ogni interno.

All’urto nel buio sottoscala
si frantumarono i fragili congegni
dell’orologio e gli organi dell’uomo che lo aveva indosso.
Oggi un artigiano esoso, attingendo a una scorta
di ricambi e rotelle fuori produzione
lo ha fatto ripartire, il Rolex, me l’ha restituito
tenendoci di persona a stringermelo al polso
come il bracciale ad un forzato:
e mentre lavoro le sue lancette vedove
girano sul quadrante cercandovi invano

le tracce delle ore cancellate.